autostima smile

Affrontando un argomento ampio ed importante come quello dell’Autostima, è innanzi tutto necessario definire cosa si intenda effettivamente con questo termine e quali ruoli essa abbia nella nostra capacità di interagire quotidianamente con noi stessi, con gli altri e con il nostro contesto di vita.

Come può essere definito, genericamente,  il concetto di Autostima:

  •  L’Autostima è essenzialmente una esperienza soggettiva legata più a ciò che ciascuno sente e pensa a proposito di se stesso, che non a quello che gli altri credono di lui, fatta eccezione per alcune figure  di particolare riferimento.
  •  L’Autostima origina dal confronto tra l’immagine che ciascuno ha di se stesso e cioè tra il Sé percepito e l’immagine di ciò che invece si vorrebbe essere: Sé ideale.  Sulla base di questo concetto, possiamo affermare che più il Sé percepito è lontano dal Sé ideale, tanto più si ha una bassa stima di se stessi e viceversa (Alice Pope 1992)

Componenti che determinano una buona Autostima, così come le sue naturali fluttuazioni:

  • Aumenta e stabilizza il livello di Autostima la Consapevolezza di Sé ed una buona conoscenza della propria competenza personale. Una buona consapevolezza di se stessi permette infatti una migliore conoscenza delle proprie capacità ma anche dei propri limiti, dei  propri bisogni ed esigenze imparando ad accettarli e a conviverci senza cercare di manifestare continuamente ciò che non siamo.

Una buona autostima  include:

1) Consapevolezza di Sé;

2) L’accettazione di Sé (amore di Sé);

3) Assunzione di Responsabilità (sicurezza interiore) e capacità di saper compiere delle scelte;

4) Rispetto dei propri diritti e saperli far valere;

5) Avere uno o più obiettivi personali;

6) Coerenza con se stessi e con i propri valori.  (N. Branden – “Six Pillars of Self-Esteen”)

 E’ importante evidenziare, al fine di non demoralizzarsi rapidamente per le facili fluttuazioni in positivo/negativo alle quali andremo inevitabilmente incontro nel percorrere il  nostro cammino di crescita che: “la fiducia in se stessi e l’autostima sono da considerare come un aspetto plastico della personalità, un aspetto che può essere incrementato e che non è dato una volta per tutte e quindi non è né fissa né immutabile.” (André, Lelord, Branden)

La costruzione di una buona Autostima inoltre comprende:

A)    la capacità di passare dal pensiero in azione;

B)    la capacità di realizzazione dei propri obiettivi;

C)    il modo di reagire a successi ed insuccessi utilizzandoli comunque come strumenti di crescita ed esperienza;

D)    la nostra capacità relazionale e comunicativa definita competenza sociale: empatia, capacità di comunicazione, carisma, ecc.

Avere alta o bassa autostima si riflette quindi naturalmente anche sul modo di presentarsi e relazionarsi agli altri.

Ad esempio, diventando osservatori consapevoli delle nostre ed altrui modalità comportamentali, possiamo notare che le persone con un buon livello di sana Autostima, tendono ad utilizzare in prevalenza aggettivi positivi e che hanno una buona capacità di descrivere le proprie qualità senza tuttavia mai eccedere nel cercare di compiacere e/o prevaricare gli altri.

Allo stesso modo, possiamo notare che coloro invece che vivono interiormente un livello di scarsa autostima, tendono ad utilizzare una prevalenza di aggettivi negativi, mostrano e percepiscono un maggior imbarazzo nel parlare di sé e risultano spesso poco convincenti nel descrivere le qualità effettivamente possedute. 

Alcune riflessioni:

Soffermandoci quindi in un momento di lettura e riflessione di questi concetti di base, possiamo iniziare a porre un ulteriore tassello a favore della consapevolezza di noi stessi e della nostra realtà interiore e relazionale.

Appare evidente di come una buona autostima sia una base necessaria affinché si possa realmente essere in grado di essere costruttori di obiettivi in qualsiasi settore della vita e soprattutto si possa essere perseveranti nel raggiungerli investendo le proprie risorse naturali in un processo di autoaffermazione e di sicurezza interiore.

Possiamo inoltre comprendere come una maggiore consapevolezza interiore ed una migliore presa di coscienza delle nostre effettive qualità, così come l’accettazione ed il riconoscimento dei nostri limiti, (tutti abbiamo dei limiti!) ci condurrà a stabilizzare la percezione del nostro senso di auto efficacia e sicurezza personale  in ogni contesto di vita:

A) mi conosco, so che posso farcela, lo faccio!

B) mi conosco, so qual è il mio limite e so sino a dove posso farcela da solo/a ma conosco anche quali sono i punti in cui avrò bisogno del sostegno di altri: lo chiedo senza indugi e senza vivere il blocco o la sofferenza malcelata di apparire debole e/o inadeguato/a. 

E’ corretto aggiungere che spesso, è proprio la difficoltà che viviamo nel fare delle richieste (unita anche alla difficoltà del saper dire di No), che ci porta con facilità ad abbandonare il nostro obiettivo. Ovviamente è più facile desistere piuttosto che tentare di perseguire il nostro sogno con tutta la nostra energia. Tutto questo però, purtroppo, non farà altro che demolire ulteriormente il nostro livello di Autostima e di Autoefficacia.

In sintesi, vorrei suggerirvi di riflettere e verificare se anche nella vostra vita non sia necessario aggiungere qualche piccolo punto di consapevolezza legato a questo argomento. Le modalità possono essere ben più che numerose e magari già avete intrapreso da tempo questo cammino. Qualunque sia la scelta ed il metodo a voi più consono, (lettura di testi specifici, corsi a tema sulla comunicazione o di crescita personale, percorsi psicologici individuali e/o di gruppo, ecc.) vi consiglio comunque di verificare che comprenda:

–  concetti e tecniche che tendano a favorire la consapevolezza interiore delle proprie qualità, il loro riconoscimento e la loro valorizzazione, unita però anche alla comprensione equilibrata e dei propri limiti e del fatto che spesso possiamo aver bisogno degli altri per conseguire un obiettivo, sbloccando così la nostra capacità di saper chiedere con una modalità equilibrata e congruente per noi stessi e per l’altro.

–   concetti e tecniche che aiutino a migliorare il riconoscimento e la gestione delle proprie emozioni;

–   concetti e tecniche che aiutino a migliorare la capacità di comunicazione dell’individuo per dare forza alla sua capacità di rapportarsi agli altri;

–  concetti e tecniche che aiutino a migliorare la consapevolezza corporea per favorire e riconoscere in modo consapevole l’espressività non verbale;

–  concetti e tecniche che aiutino a riconoscere i propri modelli e le proprie maschere di riferimento comportamentale, sostenendoci in una consapevole e creativa rottura degli schemi che noi stessi abbiamo confezionato e cucito su noi stessi, permettendoci così, finalmente, di andare oltre.

 Vi saluto  con una simpaticissima vignetta di Massimo Cavezzali sul tema del cambiamento. Siamo sempre in tempo per iniziare un percorso di cambiamento? ..ehhh si! …E’ proprio una bella fortuna sapere che la vita potrà sempre continuare a meravigliarci e soprenderci! :-)

Vi consiglio inoltre, se lo desiderate, di leggere anche le altre “pillole di Gestalt” già presenti sul mio sito attinenti a questo argomento.

Buon lavoro! Un abbraccio. Patrizia

cambiamento..

Patrizia Gelli – Counsellor della Gestalt Psicosociale (iscritta al CNCP: Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti)